Le Nazioni Unite hanno recentemente notificato all’Italia la variazione relativa alle posizioni negli organi ONU attribuite su base geografica che hanno comportato per lungo tempo una sovra-rappresentazione sul piano formale del nostro Paese. Il ricalcolo della quota italiana ha portato alla media di 76 unità, al di sotto del ‘desirable range’ che si colloca tra 84 e 114. Tale circostanza apre al nostro Paese una nuova opportunità di accesso all’Organizzazione, il cui processo di reclutamento, di norma, avviene attraverso “vacancies” pubblicate sul portale http://careers.un.org/. (...)
Le Nazioni Unite hanno recentemente notificato all’Italia la variazione relativa alle posizioni negli organi ONU attribuite su base geografica che hanno comportato per lungo tempo una sovra-rappresentazione sul piano formale del nostro Paese. Il ricalcolo della quota italiana ha portato alla media di 76 unità, al di sotto del ‘desirable range’ che si colloca tra 84 e 114.
Essere selezionati per effettuare un periodo di lavoro presso l’ONU attraverso programmi quali lo United Nations Volunteers può essere un’ottima possibilità per iniziare a lavorare nella cooperazione internazionale e, per i più meritevoli,mettere il primo tassello della propria carriera come racconta Simona Galbiati in questa intervista.
Il Programma Esperti Associati e Giovani Funzionari delle Organizzazioni Internazionali, noto anche come JPO Programme, permette ai cittadini italiani in possesso di un titolo di laurea e che non abbiano superato i 30 anni di età (33 per i laureati in medicina e chirurgia) di compiere un’esperienza formativa e professionale nelle organizzazioni internazionali per un periodo di due anni. (...)
Sono aperte le iscrizioni all’edizione di quest’anno di ”Rome Model United Nations“, la più grande simulazione ONU d’Italia, in cui tutti gli studenti universitari possono divenire delegati ONU per cinque giorni.
In Italia il dibattito sulla presenza delle forze armate italiane nelle missioni all’estero è polarizzato fra coloro che sostengono il ritiro da tutte o quasi le operazioni in corso e coloro che sostengono la necessità di adempiere agli impegni presi in sede internazionale.
«Non potendo eliminare con un sol colpo il flagello della guerra, si cercò inizialmente di attenuarne i rigori inutili. L’interesse reciproco dei belligeranti li spinse perciò a osservare, nella condotta delle ostilità, certe “regole del gioco”» – Jean Pictet (...)
Oggi abbiamo dedicato due incontri a Gerusalemme Est. Stamattina siamo stati ospiti di OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs Occupied Palestinian Territories- Nazioni Unite), dove abbiamo ricevuto un interessantissimo briefing sulle attivita’ dell’ufficio ONU nel campo dell’assistenza umanitaria alle popolazioni della West Bank e di Gaza. (...)
Oggi intervistiamo un nostro ex studente del Master in International Cooperation dell’anno accademico 2008/09, ritornato in ISPI in occasione della settimana del rifugiato, nata su iniziativa dell’UNHCR (l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati - United Nations High Commissioner for Refugees – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati-). (...)
Pietro Garau, architetto e urbanista, è membro del Consiglio Universitario per la Cooperazione e le Relazioni Internazionali di Sapienza Università di Roma. Dal 2002 al 2005, con Elliott Sclar della Columbia University e Gabriella Carolini dell’Università Rutgers ha coordinato il lavoro di una task force internazionale nell’ambito del “Millennium Project” diretto da Jeffrey Sachs, con il compito di mettere a punto strategie concrete per il miglioramento delle vite degli abitanti degli slum, uno dei targets degli Obiettivi ONU del Millennio per lo Sviluppo. (...)
La storia recente del Mali è costellata di accordi fra potere centrale e ribelli tuareg del nord. È successo nel ’91, nel ’95, nel ’96, nel 2006 e nel 2008. Minimo comun denominatore è che la pace al nord non è mai durata un granché. Ma questa volta, secondo molti, sarà diverso.
I disastri di una guerra non si vedono mai soltanto nel campo di battaglia; il più delle volte sono destinati a espandersi, a interessare chi non è direttamente coinvolto e a protrarre i suoi molteplici effetti nel tempo.
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