Il 6 e 7 dicembre si è tenuta a Milano la XXV edizione del Consiglio Ministeriale dell'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), un importante evento annuale che si tiene sempre nel Paese che detiene la Presidenza con l’obiettivo di rivedere le attività dell’Organizzazione e rafforzare il dialogo sulle questioni di sicurezza nell’area OSCE.
Questa mattina in ISPI abbiamo ufficialmente chiuso l’anno accademico 2017/2018 con la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del Master in Diplomacy e del Master in International Cooperation.
La cooperazione internazionale offre numerose opportunità professionali che rispondono alle diverse esigenze e aspirazioni di ognuno. Ma ci sono alcune caratteristiche che bisogna necessariamente avere:
Essere un diplomatico significa rappresentare e promuovere gli interessi dell’Italia verso altri paesi.
Per svolgere al meglio questa stimolante professione, è necessario essere competenti su una gran varietà di temi, non solo di natura politica, ma anche economica, giuridica, sociale e culturale. Occorre però soprattutto saper leggere e analizzare il mondo che ti circonda, un mondo in continua e rapida evoluzione.
Venerdì scorso gli alunni del Master in Cooperation dell’ISPI hanno presentato i loro progetti a una commissione di esperti al termine del loro percorso di studi. Divisi in gruppi, i partecipanti hanno esposto i loro elaborati per dare sostegno e protezione alle comunità beduine nella periferia di Gerusalemme Est. L’obiettivo era proporre a Oxfam nuove azioni per rafforzare la resilienza delle comunità palestinesi più vulnerabili a rischio di trasferimento forzato e, nello specifico, migliorarne la sicurezza alimentare e le condizioni socio-economiche. (...)
Lo study tour del Master in International Cooperation è un'occasione unica per analizzare uno dei contesti più complessi a livello mondiale, la Palestina. Lo scopo ultimo è la realizzazione di un progetto di sviluppo e protezione per le comunità beduine locali che faticano a sopravvivere a causa delle continue demolizioni delle loro case e della mancanza di acqua e beni di prima necessità. Grazie agli incontri con la popolazione e le organizzazioni locali ed internazionali, abbiamo potuto vedere le difficili condizioni di vita della popolazione palestinese e comprendere le implicazioni di altri gravi problemi di questa zona come la limitata libertà di movimento, la scarsa tutela dei diritti umani e la difficoltà di dialogo e convivenza tra culture diverse.
L’immagine che si ha della vita di un diplomatico è spesso molto distante dalla realtà. Come ci racconta Joey Hood, console generale americano in Arabia Saudita, gli impegni di un diplomatico sono solitamente molto meno “glamour” ma molto più “significativi” di quello che pensa la maggior parte delle persone.(...)
La passione per il sociale e l’ambizione di lavorare in un ambiente internazionale e dinamico sono state la molla che ha spinto Simona Cervi, ex studentessa del Master ISPI in International Cooperation, a scegliere di lavorare nella cooperazione. (...)
Dopo aver terminato il Master in International Cooperation dell’ISPI, Virginia Berni è stata scelta come volontaria delle Nazioni Unite. Ha iniziato questa esperienza lavorativa nel febbraio del 2014 a Riobamba, in Ecuador, occupandosi di salute sessuale e riproduttiva presso l’ufficio provinciale dell’UNFPA (United Nations Population Fund). Virginia si è specializzata nella scrittura di progetti di cooperazione e emergenza e, dal 2008, è attiva nel campo della protezione dei diritti umani, in particolare in zone di conflitto. Qui di seguito riportiamo la bella testimonianza che Virginia ha scritto per il portale dei volontari delle Nazioni Unite. (...)
Ti piacerebbe fare il ministro degli Esteri? Se avessi a disposizione qualche centinaia di milioni di euro, a chi li destineresti? Scoprirlo attraverso il progetto multimediale “Follow the Money”, ideato da Emanuele Bompan per La Stampa. Il gioco ti permetterà di scegliere come e in quali paesi investire i 280 milioni di euro messi a tua disposizione. Puoi scegliere di destinare i fondi in otto diverse categorie: fame e povertà estrema, istruzione, uguaglianza di genere, mortalità infantile, salute materna, lotta contro AIDS malaria e altre malattie, sostenibilità ambientale e partnership globale per lo sviluppo. (...)
L’Unione Europea è il più grande donatore al mondo in ambito di cooperazione e sviluppo globale e fornisce oltre la metà dell’aiuto pubblico allo sviluppo globale. Malgrado questo i cittadini europei, secondo alcuni sondaggi, non si interessano molto alla tematica. In Italia, per esempio, solo 21 persone su 100 sanno che il 2015 sarà l’Anno Europeo per lo Sviluppo. (...)
Quella di oggi è un’intervista davvero toccante e siamo molto felici di presentarvela. Il suo protagonista si chiama Hamdan Jiaw'i, ha 31 anni e vive a Betlemme. E’ il fondatore dell’ “Hamdan's Alternative Tours” e la sua storia è molto particolare. Hamdan è nato con una disabilità fisica alle gambe, che non gli permetteva di camminare. E’ quindi rimasto chiuso in casa, isolato dal mondo, fino a 11 anni, per volere della famiglia. Una “malformazione” di questo tipo non è accettabile per la società palestinese, ancora impreparata nella gestione del “diverso”. Ma poi un giorno ha trovato la forza di reagire. (...)