I risultati del vertice di Bruxelles di lunedì 30 gennaio sono rilevanti per l’Italia, che li ha non poco influenzati. La posizione del nostro paese è stata fra quelle determinanti nell’evitare che il “fiscal compact” che è stato varato contenesse clausole inutilmente severe e rigide. Gli obblighi di equilibrio del bilancio pubblico e le clausole di correzione semi-automatiche degli squilibri sono formulati in modo da tener conto della fase ciclica, e quindi del rallentamento del gettito fiscale causato da quello del Pil, anche in seguito a politiche restrittive.