Tra le conseguenze economiche del conflitto ci saranno l’aumento dei prezzi e rallentamento della crescita. Cosa farà la BCE? La priorità è evitare la stagflazione.
Dopo le notizie di esecuzioni di civili nelle città ucraine controllate dalla Russia, l'UE pianifica un quinto pacchetto di sanzioni mentre questo weekend si sono svolte due elezioni importanti in Ungheria e in Serbia. Il ruolo dell'Europa sta cambiando? Francesco Rocchetti, Segretario Generale dell'ISPI, e Silvia Boccardi ne parlano con Antonio Villafranca, Direttore della Ricerca dell’ISPI.
Domenica 3 aprile si terranno le elezioni in Ungheria e Serbia. Un voto particolarmente interessante che mette alla prova due leader europei controversi e considerati come sempre più autoritari: il premier ungherese Viktor Orban e il presidente serbo Aleksandar Vucic. Mentre l’Ungheria è un paese membro dell’Unione Europea, la Serbia è ancora solo candidato. I due regimi però si somigliano sia per longevità che per la progressiva erosione dello stato di diritto.
La presidente del parlamento Ue Metsola a Kiev, mentre si registra la prima incursione ucraina in Russia. E al Summit con la Cina Bruxelles avverte Pechino: “Equidistanza non è abbastanza”.
Ieri Putin ha dato seguito alle minacce all’Europa: o dal 1° aprile pagate il gas in rubli, o ci saranno conseguenze. Scoccata la mezzanotte di oggi, però,malgrado i pagamenti UE restino in euro o dollari, le forniture russe non si sono interrotte.
Sarebbero in corso in queste ore evacuazioni di civili da Mariupol. Domani nuovi colloqui in videoconferenza ma la Nato non si fida: “truppe russe si stanno riposizionando”.