In Francia si andrà al ballottaggio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen per decidere chi sarà il prossimo presidente della République. Europa col fiato sospeso per un voto che decide le sorti di tutta l’Unione.
In Francia si andrà al ballottaggio tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen per decidere chi sarà il prossimo presidente della République. Europa col fiato sospeso per un voto che decide le sorti di tutta l’Unione.
Oggi il premier Draghi è in visita in Algeria, insieme al ministro degli Esteri Di Maio e all’amministratore delegato di Eni Descalzi, per incontrare il presidente algerino Tebboune. L’obiettivo? Aumentare le forniture di gas dall’Algeria e ridurre quelle dalla Russia.
Se sia tutta colpa degli Stati Uniti e Vladimir Putin sia una vittima della Nato, o, invece, se il Presidente russo sia in preda a incontrollabili ambizioni imperiali da XIX secolo – dibattito che in Italia ha assunto la forma di un derby calcistico – è un confronto che esiste da anni, da molto prima della guerra.
L'aggressione russa e le distruzioni in Ucraina lo hanno solo accelerato: il comportamento Usa è stato una provocazione, forse una trappola, oppure Putin ha sbagliato tutto da solo?
Domenica la Francia si recherà alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. Elezioni dall’esito tutt'altro che scontato, stando ai sondaggi più recenti. Se fino a un mese fa ben 13 punti percentuali separavano Macron dalla sua principale avversaria, Marine Le Pen, a due giorni dalle elezioni lo scarto è sceso a soli 5 punti.
Von der Leyen a Bucha: “qui abbiamo visto l’umanità in frantumi”. Bombe sui civili in fuga alla stazione di Kramatorsk, ma Russia nega e accusa l’Ucraina.
Non si era mai vista in Francia una campagna elettorale così piatta e dall’esito scontato, nonostante gli scenari drammatici degli ultimi tempi (la violenta protesta dei gilet gialli, la pandemia) e l’attuale tragica cornice della guerra in Ucraina. Emmanuel Macron è rimasto all’Eliseo quasi senza combattere. Gli è bastato affidarsi alle divisioni degli schieramenti, sia a destra sia a sinistra, e alla debolezza degli sfidanti.
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L’UE è sempre più vicina a vietare le importazioni di carbone dalla Russia. Sarebbe un “colpo” da 5 miliardi di euro, che andrebbe ad aggiungersi ai 3 miliardi sottratti a Mosca proibendo le importazioni di ferro e acciaio a metà marzo.
Il parlamento europeo chiede embargo immediato e totale sull’export di energia dalla Russia. Ma Germania, Ungheria e Austria puntano i piedi. Borrell: “Dall’inizio della guerra l'Ue ha pagato 35 miliardi di euro per l'energia russa e solo uno per aiuti all'Ucraina”. Nel frattempo, 93 paesi ONU votano la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani.
L’Europa discute le prime sanzioni sull’energia, ma petrolio e gas restano fuori. Il Segretario Nato Stoltenberg avverte: “Prepariamoci a un conflitto lungo”