La prossimità geografica al mercato statunitense e i forti legami commerciali e produttivi con l’economia più ricca del mondo sono all’origine della crescita del Messico fino a divenire il quinto maggiore paese emergente del mondo e della sua crescente attrattività per le imprese estere.
Il tema dell’immigrazione è tradizionalmente uno di quelli fortemente politicizzati su cui spesso le informazioni sono frammentate e, a volte, palesemente errate. Questo vale ancora di piu nell’Europa che esce più povera e concentrata su se stessa da anni di crisi. Di fronte ad un elettorato sempre meno disposto a preoccuparsi di quello che accade fuori dai confini e più assorto da quello vi succede dentro, i leader europei hanno tardato a prendere una posizione chiara sui drammatici eventi del Mediterraneo, immigrazione inclusa.
L’arresto di Abdelmajid Touil, il cittadino marocchino accusato di aver preso parte all’attentato contro il Museo del Bardo dello scorso 18 marzo a Tunisi, porta con sé una serie di interrogativi e offre uno spunto per alcuni elementi di analisi. In prima battuta, la domanda che ci si pone con più insistenza riguarda la posizione dell’Italia nei confronti della minaccia jihadista: dopo l’arresto di martedì, siamo un Paese che si scopre più vulnerabile? La risposta è non più di prima.
La data del 9 maggio, in Europa, assume significati diversi e non trascurabili: una data per la quale ricorrono oggi due diversi anniversari. La Russia, la Serbia e molti altri paesi dell'Europa orientale, in primo luogo, ricordano con orgoglio e mai sopita soddisfazione il settantesimo anniversario della data in cui le autorità tedesche firmarono, a Berlino, la resa incondizionata della Germania, davanti alle autorità sovietiche, nel 1945.
Con chi sta l’Occidente? Iran o Arabia Saudita? Per anni il governo di Tehran è stato descritto come un ‘mostro’, nemico di libertà e democrazia e fondato su un potere teocratico. Il successo dei negoziati sul nucleare di Losanna ha però improvvisamente aperto nuove prospettive.
La visita del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a Washington e il suo previsto incontro con Barack Obama offrono – al di là di quella che sarà la lista dei temi in discussione – l’occasione per riflettere sul significato e sulla portata attuale dei rapporti fra Italia e Stati Uniti, rapporti che – anche se con meno enfasi che in passato (anzi, forse proprio per questo) – continuano a rappresentare una costante importante della politica estera nazionale.
Ha fatto bene l’Italia ad aderire prontamente alla nuova banca regionale asiatica, la Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB) promossa dalla Cina e, in qualche misura, concorrente della Banca Mondiale e della Asian Development Bank (ADB) che sono supportate dagli Usa. Nell’UE l’Italia è in buona compagnia, avendo aderito anche la Germania e, addirittura, il Regno Unito, un alleato di ferro degli Usa.
Vorresti comprendere come funziona veramente l’Europa stando a stretto contatto con chi l’Europa la costruisce giorno dopo giorno? Ti piacerebbe poter intervistare il presidente della Commissione europea o quello del Parlamento Ue? Ti interessano le politiche europee ma pensi che non vengano comunicate nel modo corretto? (...)
L’incontro a Torino tra Giorgio Napolitano e il presidente federale tedesco Joachim Gauck, l’11 dicembre 2014, all’inaugurazione dell’Italian-German High Level Dialogue, ha confermato quanto rilevante sia stato il contributo del presidente italiano al mantenimento dei buoni rapporti con la Germania - in questi anni molto difficili. L’intensa amicizia personale tra i due protagonisti, non priva di segni di emozione, e la franchezza del linguaggio hanno fortemente contrassegnato quell’evento particolare.
Giorgio Napolitano ha favorito le relazioni del nostro paese con gli altri partner europei mostrando vigore anche nei momenti di maggior difficoltà sia politica che economica. In questa intervista, l'ambasciatore Sergio Romano dipinge il ritratto di un presidente della Repubblica che ha rappresentato un importante elemento di stabilità e continuità nella vita politica italiana degli ultimi anni.
Dopo quasi cinque anni di austerity, la Grecia torna alle urne domenica prossima. Il risultato appare ancora incerto, anche se i partiti euroscettici sembrano in vantaggio. Syriza e il suo leader Alexis Tsipras sembrano poter capitalizzare le scelte che hanno permesso al partito di presentarsi sotto forma di una formazione politica nuova, non inquinata dalla corruzione che contraddistingue la vecchia classe politica. L’Europa guarda con attenzione ad Atene e trattiene il fiato nel timore di un nuova ondata di instabilità che potrebbe colpire anche l’Italia e mettere a dura prova il quantitative easing annunciato appena ieri da Mario Draghi. Pur nelle incertezze, i margini per una rinegoziazione tra la troika ed Atene sembrano comunque possibili.