“Tenere fuori l’Unione Sovietica, dentro gli americani, e sotto i tedeschi” (“to keep the Soviet Union out, the Americans in, and the Germans down”).
Il premier italiano Mario Draghi vola a Washington dal presidente USA Joe Biden. Per il meeting, un’agenda ricca di temi scottanti. L'invasione russa dell'Ucraina ha infatti rimescolato le carte della geopolitica degli ultimi trent'anni e gli alleati atlantici affinano la propria strategia, sin qui compatta ma non al riparo da defezioni. Lo stop alle importazioni energetiche dalla Russia è il dossier che occupa e preoccupa le cancellerie di mezza Europa, alla ricerca di forniture alternative.
Nella politica europea sulle sanzioni, c’è un paradosso. Un paradosso che abbiamo potuto tralasciare fino ad oggi, ma con il quale dovremo fare i conti. Lo illustra chiaramente un sondaggio, pubblicato la settimana scorsa, sulle opinioni dei cittadini europei sulla guerra in Ucraina.
È stallo nei negoziati, mentre si continua a combattere intorno e dentro le acciaierie Azovstal a Mariupol, divenute il simbolo della resistenza ucraina.
The war in Ukraine has turned the European green deal into a cornerstone of the EU’s long-term security agenda. Europe is taking extraordinary measures to disconnect itself from Russian gas and to shield itself from the fallout of the conflict. It should think big, not small, and pursue more stable, secure, and ultimately strategic energy partnerships with its southern neighbours.
The green deal through a security lens“The answer to this concern for our security lies in renewable energy and diversification of supply”
Il rialzo dei tassi della FED è il più alto degli ultimi vent’anni. Non è una stretta monetaria, ma un intervento atteso per contrastare l’inflazione. E la BCE cosa farà?
Ieri la Federal Reserve americana ha deciso di alzare i tassi di interesse di mezzo punto percentuale. Un aumento di tale entità da parte della banca centrale americana non si vedeva dal 2000. Così come era dal 2006 che i tassi non venivano aumentati per due volte consecutive (a marzo era già stato deciso un +0,25%).
Mentre in Europa i 27 continuano a discutere delle sanzioni su petrolio russo, Mosca punta a colpire le linee di rifornimento nell’Ucraina occidentale.
La commissione Ue presenta il sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca: colpite banche e tv russe, embargo sul petrolio in sei mesi. Nel mirino anche il patriarca ortodosso Kirill, vicinissimo a Putin.
Le sanzioni fanno più male a Mosca che all’UE. Per superare la tempesta perfetta, Bruxelles deve però puntare su nuove partnership commerciali.
Si conclude oggi il tour del primo ministro indiano Narendra Modi in Europa. La guerra in Ucraina e la ‘neutralità’ di New Delhi al centro dei colloqui con i leader europei.