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Il 22 luglio 2021 l’Unione Africana (UA) ha riconosciuto allo Stato di Israele lo status di membro osservatore. Un coro di proteste ha seguito la decisione presa dai vertici di Addis Abeba e diversi Stati africani (Sudafrica e Algeria tra tutti) si sono opposti a quella che ritenevano un’ingerenza israeliana negli affari del continente.
Il 2023 si presenta come un anno molto caldo per Israele. Sul piano interno, l’ingombrante ruolo delle forze di estrema destra nel nuovo esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu ha già contribuito ad alzare il livello di tensione politica nel paese. Se la fragile natura democratica dello stato è messa in discussione da una riforma che cambierebbe profondamente il sistema giudiziario, l’azione di queste forze estremiste ha generato un clima politico violento, espressione di uno scontro tra l’identità laica e quella religiosa della società israeliana.
L’Iran che entra nel 2023 è attraversato dall’intreccio di una duplice crisi sociopolitica, sintomo di lungo periodo della sostanziale mancanza di volontà e interesse della leadership di riformare un sistema politico che, come tipico dei regimi di stampo autoritario e semi-autoritario, rimane cronicamente concentrato sul fine ultimo di garantire la propria sopravvivenza.
Papa Francesco inizia la sua visita nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan, una visita storica per riportare al centro dell’attenzione mondiale i conflitti ‘dimenticati’.
Qualche ora prima che Antony Blinken atterrasse a Tel Aviv, nei Territori occupati era stato ucciso il 53° palestinese dall'inizio dell'anno: aveva tentato di aggredire dei soldati israeliani a Hebron. Dopo i morti israeliani di venerdì sera, il governo ha reso più facile di quanto già non sia il possesso delle armi: un invito implicito a sostituirsi alle autorità costituite. Inoltre, complici o ignare, le famiglie degli attentatori palestinesi saranno deportate.
Un raid israeliano in Cisgiordania miete dieci vittime palestinesi. L’Autorità palestinese interrompe le operazioni di coordinamento con Israele, che nella notte ha colpito Gaza dopo un lancio di razzi.
Questa analisi intende esaminare la natura dell’antisemitismo contemporaneo in Occidente, con particolare attenzione al suo ruolo in diverse forme di estremismo violento. L’odio contro gli ebrei continua a occupare una posizione rilevante, se non centrale, nell’estremismo violento di destra e nello jihadismo, giungendo persino a ispirare l’esecuzione di gravi attacchi terroristici, tanto in Europa quanto in Nordamerica. L’ostilità contro gli ebrei tende invece ad assumere un ruolo minore nell’estremismo violento di sinistra e anarchico.