Risultati della ricerca:
La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di altri 50 punti, portandoli al 2,5%. Una decisione che non sorprende, almeno non quanto il segnale dato da Lagarde di voler continuare con i rialzi anche il prossimo marzo. Una scelta, seppur già anticipata, molto diversa da quella della Fed, che da ieri ha diminuito l’entità dei rialzi.
L’Algeria sta attraversando un momento di relativa stabilità politica ed economica favorita dal sostanziale incremento dei prezzi degli idrocarburi, di cui il paese è un importante esportatore. Nel contesto inflazionistico generato dal conflitto in Ucraina, le maggiori entrate garantite da un mercato globale dell’energia in netta ripresa hanno alleviato la pressione fiscale sulle casse dello stato e consentito alle autorità di mantenere alti livelli di spesa pubblica, mitigando – di fatto – parte del malcontento sociale che era riemerso a partire dal 2019.
Nel mezzo dei percorsi di diversificazione economica “oltre gli idrocarburi”, le monarchie del Consiglio di cooperazione del Golfo (Gcc) perseguono la neutralità in politica estera. L’obiettivo è infatti massimizzare i benefici economici delle alleanze multiple (Stati Uniti, Cina, Unione europea, Russia) sigillandosi, invece, dagli scossoni geopolitici di un ordine multipolare polarizzato e conflittuale.
All’indomani della pandemia da Covid-19 e dell’invasione russa dell’Ucraina, la Giordania fatica a trovare stabilità a livello politico, economico e sociale. Sul piano interno, il paese si appresta ad affrontare numerose sfide, da un’economia in crisi a un crescente malcontento popolare.
Il 2022 segna un anno particolarmente difficile per l’Egitto che, impegnato già da tempo in una incerta ripresa economica, stenta a contenere i riverberi del conflitto in Ucraina sul settore alimentare, energetico e finanziario.