Risultati della ricerca:
L’Unione Europea vuole diventare leader dell’energia rinnovabile e si sta dando obiettivi sempre più alti, come nel REPowerEU. Ma ad oggi il passo dei Paesi membri e più lento del dovuto. La Commissione UE dichiara guerra alle lentezze burocratiche. Forse però è già tardi. Ecco perché.
PEF, QUAD Plus: si delinea la strategia USA per il contenimento cinese in Asia. Perché, pur con la guerra in Europa, la Cina resta il vero antagonista. Funzionerà?
In Africa, il Paese sarà tra i più colpiti dal conflitto in Ucraina. Instabilità geopolitica e insicurezza alimentare avranno un impatto significativo sull’economia.
Domenica 29 maggio si terrà il primo turno delle elezioni presidenziali in Colombia e se nessun candidato supererà il 50% dei voti, come probabile, il 19 giugno i due più votati si sfideranno al secondo turno. Anche se i candidati presidenziali sono numerosi, sembra che solo tre abbiano la possibilità di diventare il prossimo presidente della Colombia: Gustavo Petro (sinistra), Federico “Fico” Gutiérrez (centro-destra) e Rodolfo Hernández (indipendente).
Il presidente americano Joe Biden presenta a Tokyo il suo piano economico per l’Indo-Pacifico, ma su Taiwan avverte: “Pronti a intervenire militarmente se la Cina attacca”.
La guerra in Ucraina ha causato un nuovo shock all’economia globale e in particolar modo agli scambi commerciali: il secondo in meno di tre anni, dopo il primo “cigno nero” rappresentato dalla pandemia.
Lo scoppio della pandemia prima e l’aggressione russa in Ucraina poi hanno rappresentato un cambio di paradigma per il comparto mondiale dell’auto. Dopo aver fatto affidamento negli ultimi 30 anni sulle catene di forniture lunghe e interconnesse a livello globale, i players del comparto hanno dovuto fare i conti negli ultimi due anni con una serie di ostacoli di natura logistica che ne hanno minato la capacità produttiva.
Sono trascorsi 16 giorni da quando la Commissione europea ha annunciato il sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea, incentrato sull’embargo del petrolio russo. Un pacchetto che però non ha ancora visto la luce per la difficoltà di mettere d’accordo tra loro 27 governi. I Paesi europei stanno comunque compiendo una serie di azioni per smarcarsi il più in fretta possibile dal petrolio e dal gas naturale russi. Ma, senza una cornice comune, raggiungere l’obiettivo sarà molto difficile. Ecco perché.