“Ho iniziato per caso, facendo volontariato durante le scuole superiori. Mi ricordo che stavo sempre un po’ stretto dalle mie parti e avevo una curiosità innata di andare da qualche altra parte”. Ed è stata proprio l’architettura a dare a Camillo Boano, oggi condirettore dell’UCL Urban Lab, questa possibilità.
In questa intervista Camillo ricorda gli inizi nei Balcani durante la guerra e le successive esperienze in altre parti del mondo dove ha messo a frutto gli insegnamenti di architettura in quella che definisce “architettura della strada” quella cioè dell’autocostruzione, delle favelas, della ricostruzione post-conflitto che rifugge le logiche dell’architettura patinata delle riviste e gestita dal mercato.
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