La cooperazione allo sviluppo non è solo lavorare con i bambini, costruire pozzi o partecipare ad altri progetti concreti di ambito sociale. Fare cooperazione vuole anche dire lavorare su temi più politici, come ad esempio spingere i paesi donatori a destinare più soldi alle politiche di sviluppo e ad utilizzare meglio queste risorse oppure collaborare con i paesi in via di sviluppo per migliorare le proprie credenziali democratiche.
Questo è il percorso scelto da Alessandro Bozzini, ex studente del Master in International Affairs, che dopo un periodo trascorso presso le istituzioni comunitarie a Bruxelles è volato in Ruanda occupandosi sempre di cooperazione a livello politico. In Ruanda, come racconta in questa intervista, Alessandro si è dedicato a temi quali la lotta alla corruzione che spesso rende inutili gli interventi di cooperazioni allo sviluppo, lavorando per migliorare la trasparenza e la solidità delle istituzioni.
“Presso l’ufficio locale di Trasparency International ho svolto attività di ricerca e advocacy”.-ricorda Alessandro- “La fase di ricerca è fondamentale per misurare lo stato di corruzione del paese, capire quali sono le categorie più a rischio e dove risiedono i problemi maggiori. Una volta analizzata la situazione abbiamo avviato un’azione di lobbying per convincere il governo ad intervenire promovendo attività di sensibilizzazione, migliorando le leggi e introducendo nuovi codici di comportamento nelle istituzioni pubbliche”.
L’esperienza di Alessandro mostra come siano ricche e varie le possibilità professionali collegate alla cooperazione internazionali che l’ISPI da anni approfondisce attraverso il Master in International Cooperation, i corsi della Winter e Summer School e gli Advanced Diploma.
Alessandro Bozzini è uno dei docenti del corso "Le politiche anti-corruzione nella cooperazione internazionale", in programma il 17 e 18 settembre. Iscrivetevi qui