1170000 veicoli importati nel 2013, 681000 nella prima metà del 2014, con un incremento del 29,5 % rispetto all’anno precedente: grazie a questi numeri la Cina si aggiudica il titolo di più grande importatrice di veicoli al mondo. Un fenomeno che non sembra avere ridimensionamenti e che porta importanti novità per l’industria degli autoveicoli europei, in particolare quelli tedeschi. A Chongqing infatti, sono giunti lo scorso settembre i primi veicoli provenienti dalla Germania, importati su rotaie, partiti 16 giorni prima dalla città di Duisburg, nel Land della Renania Settentrionale-Vestfalia. I veicoli, tra i quali troviamo marchi storici come BMW, Benz e Volkswagen, sono stati protagonisti del primo viaggio del Progetto di importazione approvato dal Governo centrale cinese lo scorso Luglio. Grazie alla ferrovia internazionale Chongqing-Xinjiang-Duisburg il tempo impiegato via rotaia e i costi logistici dell’operazione si riducono notevolmente rispetto al trasporto via nave.
I dati del consumo di veicoli di Chongqing sono impressionanti: 60000 veicoli all’anno, un terzo dei quali proviene dall’Europa. Un mercato interessante per le aziende italiane del settore. Nonostante il numero delle auto italiana vendute in Cina sia ridotto rispetto a quelle giapponesi o coreane, il numero di Fiat acquistate da un cliente cinese nel 2013 per il secondo anno consecutivo è cresciuto di sette volte rispetto all’anno precedente. Secondo il Rapporto annuale pubblicato dalla Fondazione Italia Cina, il futuro del settore si prospetta ancora molto positivo, in seguito al processo di urbanizzazione e l’incremento dei livelli generali di reddito cinesi.
La ferrovia internazionale fa parte di un più vasto progetto avanzato dal Presidente Cinese Xi Jinping, la cosiddetta “Silk road economic belt”, volto a rispondere a livello politico alla strategia del “Pivot to Asia” americana e, da quello economico, a incrementare gli scambi commerciali con i paesi dell’Asia centrale e dell’Europa. Chongqing e Duisburg sono ai due estremi della “cintura economica della via della seta”, e sono coinvolti in un progetto ferroviario all’avanguardia: dal gennaio del 2011 un totale di 110 treni ha percorso il tragitto. Nel 2014 ci si aspetta che 114 treni scambino prodotti diversificati tra i due paesi, promuovendo la cooperazione economica tra i diversi paesi lungo il tragitto. Un effetto consequenziale del progetto ferroviario cinese-tedesco è stato lo sviluppo di altre linee ferroviarie tra città cinesi e città europee: esempi sono la linea che parte dalla città della Provincia dell’Henan, Zhengzhou, e quella di Chengdu, della Provincia del Sichuan.
Nel 2013 la città di Chongqing ha attirato 10,6 miliardi di dollari di investimenti esteri, e il totale delle importazione ed esportazioni sommate insieme ha raggiunto i 68,7 miliardi di dollari.
Marco Bonaglia, laureando Università Cattolica Milano