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La politica nello Hunan

Venerdì, 27 febbraio, 2015
Asia

Ieri e oggi, Hunan più politica uguale Mao. Lo Hunan infatti ha dato i natali al più importante leader della Cina del XX secolo ed è stato il terreno di alcune delle prime attività dei comunisti negli anni ‘20. Mao Zedong nacque nel 1893 nel villaggio di Shaoshan, non distante dal capoluogo Changhsa dove frequentò alcuni anni di scuola e cominciò a formare il suo programma politico rivoluzionario. La provincia in seguito divenne sede nel 1927 del Soviet dello Hunan che però ebbe vita molto breve. E’ da queste parti, lungo il confine con la provincia del Jiangxi, che le truppe comuniste, incalzate dai soldati del Partito Nazionalista, diedero avvio nel 1934 ad una famosa ritirata strategica che prese il nome di Lunga Marcia. 

Oggi alla guida del partito comunista dello Hunan si trova Xu Shousheng, nato nel Jiangsu nel 1953 e con esperienza da governatore nel Gansu e nello stesso Hunan, prima di diventare segretario locale del partito nel 2013. La sua nomina ha fatto seguito alla promozione di Zhou Qiang a Presidente della Corte Suprema del Popolo. Zhou Qiang in passato è stato indicato come possibile figura di spicco della Sesta Generazione anche in virtù degli stretti legami con Hu Jintao e Li Keqiang grazie alla comune appartenenza alla lega giovanile del Partito, ma è sceso nella considerazione degli osservatori dopo che non è riuscito a ottenere un posto nel Politburo in occasione del Diciottesimo Congresso del Partito Comunista nel 2012. La posizione a capo del sistema giudiziario cinese dovrebbe comunque dargli la possibilità di operare su tematiche a lui conosciute. Zhou infatti è stato uno dei primi laureati in legge dopo la Rivoluzione Culturale, ha lavorato in passato al ministero della giustizia e quando era alla guida dello Hunan aveva speso molte parole in favore del rafforzamento dello stato di diritto. La sua posizione attuale, inoltre, assume un ruolo rilevante anche grazie alla forte campagna in favore dello stato di diritto lanciata da Xi Jinping in occasione del Quarto Plenum del Comitato Centrale del Partito nell’autunno 2014. L’unico, fra i più recenti capi del partito dello Hunan che ha ottenuto una posizione nel Politburo è Zhang Chunxian, a Changsha tra il 2005 e il 2010, che è arrivato all’interno del gruppo dei 25 membri più influenti del partito grazie però al suo attuale incarico come Segretario della Regione Autonoma dello Xinjiang.  

Lo Hunan, tuttavia, resta un protagonista centrale della politica nazionale cinese grazie al proprio retaggio maoista. Ne è l’esempio più lampante il dibattito suscitato dalla visita nella provincia compiuta nell’aprile 2014 dall’ex Presidente della Repubblica e Segretario del Partito Hu Jintao. Secondo alcuni osservatori, infatti, questa visita - una delle poche fuori dalla provincia natale di Hu, l’Anhui, dopo la successione al potere - può rappresentare un segnale per Xi Jinping lanciato dalla fazione legata a Hu Jintao. Oggetto del messaggio è che Xi non è l’unico detentore della memoria politica di Mao, richiamata negli appelli alla linea di massa e, soprattutto, che non tutto il partito si trova dalla parte del Presidente del Sogno Cinese quando si parla di riforme. Che queste siano speculazioni o siano letture veritiere degli avvenimenti, resta che Hunan più politica uguale Mao. 

 

Filippo Fasulo, ISPI Research Assistant

Tag: 
Hunan
politica
Xi Jinping
Mao Zedong
Hu Jintao
Xu Shousheng
Zhou Qiang
Zhang Chunxiang
Categoria: 
Cina centrale

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