Parte dalla provincia centrale dello Hunan l’implementazione di una strategia di crescita, basata sull’espansione di nuovi mercati e nuovi prodotti, che può essere presa a modello dalle aziende del settore per superare la fase di crisi immobiliare in Cina. Zoomlion, colosso dello Hunan leader nella produzione di macchinari per le costruzioni, ha deciso di affrontare la perdurante crisi del mercato immobiliare con una strategia di diversificazione, espandendosi in altri settori affini a quello in cui già opera.
Il crollo del mercato immobiliare rappresenta ormai da anni una delle maggiori minacce alla stabilità dell’economia cinese. Gli investimenti nell’immobiliare hanno infatti rappresentato negli ultimi vent’anni uno dei fattori trainanti della crescita economica nazionale, tanto da influire nel 2014 per il 15% del PIL. Nell’arco del 2014 sono diminuiti gli ettari di terreno destinati alle nuove costruzioni residenziali (-25.5% su base annua), la domanda resta debole e le abitazioni invendute in eccesso, determinando un calo dei prezzi degli immobili in metà delle città della Cina. La diminuzione dei prezzi, di conseguenza, scoraggia i nuovi investimenti e riduce la ricchezza delle famiglie che hanno investito sul mattone, riflettendosi su un aumento delle insolvenze sui prestiti.
Le leve economiche sulle quali può ancora contare il governo di Pechino potrebbero essere sufficienti per impedire l’esplosione della bolla immobiliare, ma difficilmente saranno in grado di impedire il progressivo rallentamento del settore negli anni avvenire. Data l’importanza dell’immobiliare nell’economia cinese, l’indebolimento degli investimenti nel Real estate sta comportando anche un significativo effetto di spillover in altri settori dell'economia nazionale. Uno dei comparti più colpiti per riflesso include tutte quelle aziende che producono macchinari per l’edilizia ed attrezzature per la produzione e la movimentazione del calcestruzzo, un settore che lo scorso aprile ha registrato una diminuzione del 22% rispetto all’anno precedente. Tra queste, le principali imprese cinesi che hanno maggiormente risentito del rallentamento sono la Sany Heavy Equipment, la Lonking Holding e la Zoomlion Heavy Industries, fondata nel 1992 nella Zoomlion Science Park Changsha, capoluogo di provincia dello Hunan. Il fatturato della Zoomlion, composto per circa il 70% da vendite di attrezzature impiegate nel settore immobiliare, è passato da 8,97 miliardi di yuan nel 2007 al picco massimo di 48,07 miliardi nel 2012. Dall’anno successivo le vendite hanno iniziato a diminuire a tassi ben più elevati rispetto al settore immobiliare (che decresce di circa 10 punti percentuali ogni anno): nel 2013 le vendite hanno registrato un declino del 20% rispetto all’anno precedente mentre per il 2014 la stima ruota attorno al -34%.
Alla luce di tali andamenti, la Zoomlion ha deciso di aprirsi ad altri settori e già nel 2014 è diventato pienamente operativo il nuovo edificio costruito all’interno del Lugu High-tech industrial Park di Changsha interamente dedicato allo costruzione di macchinari impiegati nella green economy, settore che al momento rappresenta circa il 15% del fatturato dell’azienda. Inoltre, attraverso la recente acquisizione della Chery Heavy Industry, impresa specializzata nella produzione di trattori agricoli, la Zoomlion ha deciso di investire maggiormente nella costruzione di macchinari destinati al settore agricolo, che al momento determina solo il 12% delle vendite dell’azienda. Questo settore, a differenza dell’immobiliare, sta vivendo una fase di grande espansione in Cina, fortemente spinta del governo centrale. Con l’entrata nella "sincronizzazione delle quattro modernizzazioni", la nuova fase del programma di sviluppo delle aree rurali voluto da Pechino, l’urbanizzazione e la modernizzazione, sotto cui rientra la meccanizzazione agraria, rappresenteranno le travi portanti delle nuove politiche rurali in Cina.
Martina Dominici, ISPI Research Trainee