L'Unione Europea non finisce con i confini del quartiere delle istituzioni di Bruxelles. L'UE è attiva in tutto il territorio degli Stati membri portando avanti, tramite finanziamenti, supporto scientifico e piattaforme di coordinamento transnazionale, progetti di ogni tipo, dalla protezione dell'ambiente all'inserimento occupazionale per i giovani, dallo sviluppo delle infrastrutture alla tutela del patrimonio culturale e artistico.
In questa pagina sono elencati, regione per regione, alcuni dei principali progetti che impegnano l'UE nelle città e nel territorio in cui viviamo, lavoriamo, studiamo.
Puoi scoprire quali progetti l'UE ha finanziato vicino a te e tenerti aggiornato sui prossimi eventi che riguardano le elezioni europee anche sul sito stavoltavoto.eu e scaricando da Google Play e Apple Store la Citizen's App del Parlamento europeo, disponibile in 24 lingue.
NORD-OVEST
La circoscrizione del Nord-Ovest è la più popolosa è e la più ricca d’Italia. Ciò nonostante, l’Unione Europea ha stanziato negli anni ingenti fondi per finanziare progetti di vario tipo, dallo sviluppo infrastrutturale e tecnologico alla protezione ambientale, passando per la valorizzazione del patrimonio culturale e il sostegno alla formazione e al reinserimento lavorativo.
Vediamo nel dettaglio come l’UE interviene in ciascuna regione del Nord-Ovest.
Lombardia
La locomotiva d’Italia, la Lombardia è il cuore economico e finanziario del Paese. È anche una delle regioni più popolose, così come la più integrata dal punto di vista commerciale, beneficiando a pieno dei vantaggi di appartenere al mercato unico europeo: più della metà del commercio lombardo, infatti, viene concluso con altri Stati membri dell’UE.
In Lombardia, l’Unione Europea interviene in diversi modi:
- Finanziando progetti di sviluppo economico e innovazione come il programma operativo 2014-2020 e la creazione della rete a Banda Ultra Larga;
- Indirizza le risorse del Fondo Sociale Europeo verso il programma Dote Unica Lavoro, che offre una serie di iniziative vòlte a sostenere l’occupazione e l’integrazione nel mercato del lavoro;
- Interviene nell’ambito della politica agricola tramite il programma di sviluppo ruraledella Lombardia, che ha a disposizione oltre 1 miliardo di euro di fondi, e i Progetti Integrati di Filiera (PIF).
- Tramite il programma Natura 2000, l’UE offre protezione a 242 aree indicate come particolarmente rilevanti per la loro biodiversità, che coprono il 15% del territorio lombardo e proteggono circa 87 specie di uccelli, 50 specie animali, 21 specie di piante e 57 habitat.
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Valle d’Aosta
La Valle d’Aosta è la più piccola regione italiana per territorio e popolazione. Gode di uno statuto speciale dal 1948, ha un PIL pro-capite superiore alla media europea e un tasso di disoccupazione inferiore alla media nazionale.
Nella regione, l’UE interviene:
- Contribuendo, con 135 milioni di euro tra il 2014 e il 2020, alla crescita sostenibile del territorio, nell’ambito della strategia Europa 2020, con un focus particolare per i settori dell’agroalimentare, dell’ambiente e della cultura.
- Cofinanziando il progetto VDA broadbusiness, parte dell’Agenda digitale europea, per la creazione di una rete a banda larga e la fornitura di un’infrastruttura digitale di ultima generazione.
- Offrendo programmi di cooperazione transfrontaliera tra Valle d’Aosta e Francia, come ad esempio il programma Interreg, i progetti Mo e PRIMO.
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Liguria
La Liguria è una regione dove la natura si impone allo sguardo, selvaggia come il suo mare o invitante come i suoi parchi naturali e i fiori della riviera. La regione è trainata dal settore portuale, dall’edilizia, dalle telecomunicazioni e dal manifatturiero.
Il contributo dell’Unione Europea per la Liguria si concretizza attraverso:
- L’assistenza al monitoraggio, alla regolazione e alla protezione del traffico portuale con il progetto Venti e Porti, che unisce nella cooperazione transfrontaliera Corsica, Liguria e Toscana.
- L’investimento nel potenziamento della connettività per i cittadini, dove l’UE ha speso oltre 7 milioni di euro tra il 2009 e il 2014.
- La protezione dell’habitat naturale e della sua fauna, tramite i progetti come LIFE che puntano alla reintroduzione delle specie in via di estinzione.
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Piemonte
Territorio di vini, sport e motori, il Piemonte è una delle regioni più industrializzate d’Italia, trainata da giganti come la FIAT, il settore chimico, agroalimentare e tessile. La crisi, però, ha colpito duramente il territorio, che oggi ha un tasso di disoccupazione più alto della media europea e ha parte della sua popolazione a rischio povertà.
Ecco cosa fa l’Unione Europea nel territorio piemontese:
- Stanzia un miliardo di euro per rilanciare la competitività delle imprese, con investimenti concentrati nella ricerca e innovazione per l’industria e nell’avvicinamento tra ricerca universitaria e settori produttivi.
- Fornisce una piattaforma per la cooperazione territoriale transnazionale, il programma Central Europe, che ha a disposizione 246 milioni di euro tra il 2014 e il 2020 per un ampio spettro di azioni in ambito socio-economico, infrastrutturale e ambientale.
- Investe 76 milioni di euro per un progetto di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.
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NORD-EST
Il Nord-Est è una terra di artigianato, piccole imprese e forti tradizioni locali. L’Unione Europea interviene in questi territori, che rappresentano la quarta circoscrizione elettorale per popolosità (meno abitata è soltanto la circoscrizione Isole) sostenendo, fra gli altri, progetti di carattere ambientale, economico e socio-culturale.
Friuli – Venezia Giulia
Punto di incontro la tra cultura italiana, quella balcanica e quella mitteleuropea, il Friuli – Venezia Giulia è una regione a statuto speciale con un comparto economico vivace e dinamico e un PIL pro capite superiore alla media italiana.
Qual è l’apporto dell’UE per questa regione?
- Per facilitare il monitoraggio e l’intervento di prevenzione dei disastri naturali, l’UE ha stanziato i fondi necessari al progetto SISSIE, che coinvolge Friuli-Venezia Giulia e Carinzia (Austria) nella creazione di un database condiviso e di meccanismi di reciproca assistenza.
- Stanzia 4 milioni e mezzo di euro per la creazione di una rete di connessione a banda larga nei distretti industriali di Trieste, Gorizia e Monfalcone.
- Sostiene i vigneti friulani, supportando la riconversione e la ristrutturazione delle aziende vitivinicole e promuovendo vari vini e liquori regionali nel mondo.
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Veneto
Con una popolazione di circa 5 milioni di abitanti, di cui il 10% stranieri, e un PIL pro capite superiore alla media europea, il Veneto è la seconda regione italiana per esportazioni e produce il 9% della ricchezza italiana.
In Veneto, l’Unione Europea interviene:
- Stanziando più di 600 milioni di euro per la politica di coesione 2014-2020, sotto il cappello della strategia Europa 2020.
- Favorendo la creazione di una rete di infrastrutture transeuropee per il trasporto di merci e passeggeri; il porto di Venezia, ad esempio, ha investito oltre 40 milioni di euro in fondi europei dal 2007 a oggi.
- Tramite la Banca europea per gli investimenti (BEI), che ha investito oltre 800 milioni di euro in progetti di estensione della rete idrica del Veneto e miglioramento della qualità dell’acqua.
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Emilia-Romagna
La regione Emilia-Romagna non è solo, per molti, la “cucina d’Italia”, erede di una tradizione culinaria invidiata nel mondo; è anche uno dei polmoni produttivi d’Italia e d’Europa, con un tessuto produttivo vasto e diversificato che spazia dal manifatturiero al turismo all’agricoltura.
In questa regione, l’intervento dell’UE è visibile:
- Nel progetto Technopoles, che punta alla creazione di dieci poli di ricerca e innovazione tecnologica in 20 sedi regionali. Il progetto è finanziato con 66 milioni di euro e oltre 300 contratti di ricerca sono stati siglati tra imprese e laboratori, per un valore complessivo che supera i 200 milioni di euro.
- Nel progetto di costruzione del Data Center del Centro europeo per le previsioni metereologiche a medio termine, che avrà sede a Bologna ed è stato finanziato da fondi europei.
- Nella tutela dei marchi di qualità applicati a decine di prodotti agricoli dell’Emilia-Romagna, che è la regione italiana con il maggior numero di queste certificazioni nella categoria dell’alimentare.
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Trentino – Alto Adige
Il Trentino-Alto Adige non è solo una delle più ricche regioni europee e un corridoio aperto tra la penisola e il mondo austriaco e tedesco; è anche la regione che ha dato i natali ad Alcide De Gasperi, presidente del consiglio italiano dopo la seconda guerra mondiale e uno dei padri fondatori dell’Unione Europea.
Nelle due province autonome di Trento e Bolzano, che insieme formano la regione a statuto speciale, l’UE:
- Investe 117 milioni di euro nel programma per lo spazio alpino 2014-2020, che affronta temi di interesse transfrontaliero per l’Euregio, l’euroregione che comprende Trentino, Alto Adige e Tirolo (Austria), come il cambiamento climatico e i meccanismi di prevenzione e risposta dei disastri naturali.
- Incoraggia la tutela della diversità linguistica, che in Trentino-Alto Adige emerge nella coesistenza dei gruppi linguistici italiano, tedesco e ladino, con progetti che finanziano la ricerca attorno al multilinguismo.
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CENTRO
La circoscrizione elettorale Centro è casa per quasi 11 milioni di italiani ed elegge 14 deputati tra i 73 della delegazione italiana al Parlamento europeo. Sede di importanti poli industriali e distretti produttivi, le regioni della circoscrizione Centro partecipano a progetti europei in ambiti diversi, dalla protezione dell’habitat appenninico al sostegno alla formazione per i giovani, fino al supporto per l’internazionalizzazione delle imprese e dell’export.
Umbria
L’Umbria è il cuore verde e medievale d’Italia, con una rete produttiva concentrata attorno alle eccellenze agroalimentari, al turismo e a una giovane industria concentrata in alcuni centri urbani. La regione umbra, purtroppo, ha subìto danni ingenti a causa del terremoto del 2016.
L’Unione Europea interviene in Umbria attraverso:
- La politica di coesione economica, sociale e territoriale, cha ha stanziato 28 milioni di euro di fondi per il rilancio delle attività economiche colpite dal terremoto, per il restauro del patrimonio culturale danneggiato e per il potenziamento delle capacità antisismiche di infrastrutture e edifici pubblici.
- L’organizzazione dello European Social Sound, un festival per band emergenti che si sfidano in un contest e, al tempo stesso, un’occasione per conoscere e approfondire le azioni che l’UE porta avanti per i giovani tramite il Fondo Sociale Europeo.
- Il supporto all’innovazione nelle tecniche vitivinicole, con iniziative come il progetto Meteo Wine.
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Marche
Divisa tra costiera adriatica ed entroterra appenninico, la regione Marche basa la sua attività economica su un tessuto di piccole e medie imprese, che garantiscono un tasso di disoccupazione inferiore alla media nazionale nonostante un PIL pro capite inferiore alla media UE.
Le politiche dell’UE per la regione sono:
- Quasi 8 milioni di euro in prestiti d’onore per le piccole e medie imprese (PMI), che hanno contribuito alla creazione di 1.355 nuove imprese e 3.300 nuovi posti di lavoro nelle Marche. La strategia europea per la smart specialization ha aiutato il settore calzaturiero marchigiano a riprendersi dalla crisi economica e tornare competitivo a livello europeo.
- Il cofinanziamento dei progetti di sei gruppi di aziende locali attive in aree rurali e attività di valorizzazione del territorio,come il progetto #ruralmarche.
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Toscana
La Toscana è una delle regioni italiane più note e apprezzate in tutto il mondo, patria del Rinascimento e oggi meta di un turismo in crescita – con conseguenze sia positive sia negative per il territorio – e alcuni poli di eccellenza come il settore estrattivo, il vitivinicolo e l’agroalimentare.
L’Unione Europea lavora in Toscana per:
- Creare occupazione per i giovani, intervenendo nel sociale e cofinanziando per 366 milioni attività di formazione professionale e inserimento lavorativo. Le risorse sono messe a disposizione dal Fondo Sociale Europeo.
- Integrare Italia e Francia nella gestione delle coste del Mar Tirreno, attraverso il Programma Interreg 2014-2020. Le principali azioni previste dal programma sono la prevenzione del rischio incendi, la sicurezza della navigazione, la promozione del patrimonio naturale e culturale.
- Offrire un sostegno economico ai giovani impegnati in percorsi di studio e formazione, tramite il programma Giovanisì, che ha aiutato 230.000 giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro e a creare imprese e start-up.
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Lazio
La regione della capitale, il Lazio, è la seconda più popolosa d’Italia. La sua performance economica si traduce in un PIL pro-capite superiore alla media nazionale e a quella europea, mentre il tasso di disoccupazione rimane entro la media.
Nel Lazio, l’Unione Europea interviene in vari modi:
- Con un piano per la creazione di una rete di connessione a banda ultralarga che permette di rafforzare la collaborazione tra centri di ricerca e imprese, per migliorarne la competitività.
- Con un finanziamento di 4 milioni di euro per il progetto Lazio Digitale, parte dell’Agenda Digitale Europea, che punta al potenziamento dei servizi e delle competenze per lo sviluppo sostenibile, dei servizi pubblici e dell’amministrazione aperta e partecipata.
- Favorendo la creazione di aziende multifunzionali nelle aree rurali: imprese che sappiano coniugare l’attività agricola con l’offerta di servizi come l’agriturismo, le fattorie didattiche, i servizi di riabilitazione sociale.
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SUD
La circoscrizione elettorale dell’Italia meridionale è la seconda più popolosa dopo il Nord-Ovest, comprendendo ben 6 regioni e più di 13 milioni di cittadini europei. È anche una delle circoscrizioni italiane con il numero di deputati eletti in rapporto agli abitanti più basso: un deputato ogni 811.764 elettori. Terra di antiche tradizioni, profonda cultura e splendidi paesaggi, il meridione d’Italia affronta tuttavia da decenni significativi problemi economici, infrastrutturali e sociali. Vediamo in che modo l’Unione Europea si impegna per contribuire a superarli.
Abruzzo
Diviso tra le montagne degli Appennini, con il massiccio del Gran Sasso, e il mare Adriatico, l’Abruzzo è una regione con un patrimonio naturalistico che ha pochi rivali nel mondo. Tanti sono i turisti che arrivano in regione, la cui economia è anche trainata dal settore agricolo e industriale.
Ecco come l’UE interviene in Abruzzo:
- Impegnandosi in politiche di sostegno alla conservazione del patrimonio naturale della regione, intervenendo con finanziamenti specifici per proteggere il Parco Naturale del Gran Sasso e Monti della Laga, il parco della Majella.
- Coinvolgendo l’Abruzzo nella politica europea di sostegno ai trasporti, in particolare nel progetto Easy Connecting, il cui scopo è creare una rete di piattaforme logistiche che connettano porti e strade dell’area mediterranea per il trasporto di merci e persone.
- Sostenendo la diffusione di energia sostenibile, con progetti come RegEnergy, che ha investito 800.000 euro nella ricerca di soluzioni per energia termica sostenibile.
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Basilicata
Una tra le regioni più piccole d’Italia, la Basilicata ha un PIL pro capite e un tasso di disoccupazione che, purtroppo, la collocano tra le regioni dell’UE che soffrono un ritardo nello sviluppo economico. Il suo capoluogo, Matera, è stata nominata Capitale europea della Cultura 2019.
Per sostenere lo sviluppo della regione, l’Unione Europea:
- Ha stanziato o pianifica di farlo, tra il 2014 e il 2020, oltre un miliardo di euro in cofinanziamenti per a progetti che spaziano dalle infrastrutture al sociale, dalla cultura alle aree rurali.
- Ha coinvolto tutti i comuni della regione in un progetto che ha fornito loro una connessione a banda ultra larga, per un investimento pubblico totale di 50 milioni di euro.
- Ha contribuito, con il progetto Terramare, alla riqualificazione del litorale e del centro storico di Maratea, valorizzandone tanto il lato culturale quanto quello prettamente turistico.
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Molise
Il Molise è una delle regioni più piccole e meno popolate d’Italia. Specializzata in agricoltura e industria agroalimentare, il Molise è classificato dall’Unione Europea come una regione in transizione verso lo sviluppo, con un tasso di disoccupazione superiore alla media europea ma comunque a livelli inferiori rispetto a altre regioni del Sud Italia.
L’UE interviene in Molise con diversi progetti:
- La politica di coesione dell’UE ha investito in Molise quasi 77 milioni di euro tra il 2014 e il 2020, per finanziare progetti che vanno dalle infrastrutture al sociale, dalla cultura alle aree urbane, per promuovere l’export e la competitività delle imprese molisane.
- Lo sviluppo della connessione a banda ultra larga nel territorio, a beneficio di cittadini e imprese.
- Lo stanziamento di fondi della politica agricola dell’UE, che punta a sostenere gli agricoltori molisani con quasi 100 milioni di euro tra il 2014 e il 2020 destinati ai giovani agricoltori, servizi di consulenza per gli imprenditori agricoli e investimenti in aziende rurali.
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Calabria
Punta estrema dello stivale, la Calabria è circondata da coste per quasi 800 km, facendone una delle destinazioni turistiche preferite da italiani e stranieri. Tuttavia, con un PIL pro capite che si ferma al 60% della media europea e un tasso di disoccupazione del 20%, la Calabria è una delle regioni UE meno sviluppate.
Per sostenere lo sviluppo di questo territorio, l’UE:
- Ha destinato più di due miliardi di euro di fondi, tra il 2014 e il 2020, per lo sviluppo della banda ultra larga, le infrastrutture dei trasporti e altre iniziative.
- Aiuta l’agricoltura calabrese, con oltre 1 miliardo di euro di fondi per il 2014-2020 a sostegno della produzione agricola, che comprende prodotti locali di eccellenza tutelati dai marchi di qualità dell’UE, come la Cipolla rossa di Tropea IGP e la Soppressata di Calabria DOP.
- Supporta la Calabria nell’impegno alla protezione dell’ecosistema costiero, con progetti contro l’erosione delle coste e per la depurazione delle acque reflue, e nel sostegno al turismo
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Campania
La Campania è la terza regione italiana più popolosa, dopo Lombardia e Lazio, famosa in tutto il mondo per le sue tradizioni culinarie, i suoi paesaggi e i siti turistici patrimoni dell’UNESCO. Il PIL pro capite regionale è in crescita, anche se la disoccupazione giovanile rimane tra le più alte d’Europa (oltre il 54%), problema che si somma alle vicende legate alla criminalità organizzata.
L’Unione Europea interviene in Campania con:
- Finanziamenti erogati per sostenere progetti che diffondano una nuova cultura della sicurezza e della legalità, aumentando la sensibilità dei cittadini verso la qualità della vita e la vivibilità dei territori e potenziando il sistema di videosorveglianza.
- Progetti di sostegno alla cultura, che hanno messo a disposizione risorse per iniziative come il Grande Progetto Pompei, un piano da 105 milioni di euro per la riqualificazione del sito archeologico, la riduzione del rischio idrogeologico e la messa in sicurezza delle aree cittadine.
- Strumenti di sostegno all’agricoltura e di incentivo per il ritorno dei giovani all’attività agricola, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto per le nuove start-up agricole. Complessivamente, l’UE prevede di stanziare oltre 70 milioni di euro che andranno a finanziare giovani imprenditori agricoli tra i 18 e i 41 anni.
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Puglia
La Puglia è, nonostante il ritardo rispetto alla performance economica del resto dell’UE, la regione più dinamica del Sud Italia. La sinergia tra tradizione e innovazione sta permettendo alla regione di ottenere buoni risultati in diversi settori produttivi, contribuendo a un percorso di progressivo riavvicinamento alla media occupazionale e di ricchezza del resto del continente.
In Puglia, l’Unione Europea interviene:
- Con oltre 3,5 miliardi di euro destinati, tra il 2014 e il 2020, a progetti nel campo dell’urbanistica sociale, della cultura e dei trasporti. Da sottolineare è l’investimento europeo nello sviluppo dell’infrastruttura ferroviaria in Puglia, necessaria al decongestionamento del traffico stradale.
- Offrendo, tramite l’accesso agli oltre 500 milioni di consumatori del mercato interno dell’UE, uno sbocco importante alla produzione pugliese, il cui export è per il 50% diretto a paesi europei come Francia, Germania e Spagna.
- Attraverso la politica agricola dell’UE, che tutela tramite il marchio di qualità UE doversi prodotti locali pugliesi e sostiene, con oltre un miliardo di euro di fondi per il periodo 2014-2020, lo sviluppo delle aree rurali della regione.
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ISOLE
Sicilia
La Sicilia è una delle più vaste regioni italiane, un’isola dal patrimonio naturalistico, culturale e storico impareggiabile e sita in una posizione strategica nel mezzo del Mediterraneo. La sua situazione economica, tuttavia, la vede purtroppo in coda alla classifica di sviluppo regionale dell’UE, con un PIL pro capite che si ferma attorno al 60% della media europea. La regione, comunque, è al primo posto per valore dell’export tra le regioni del Meridione.
Per lo sviluppo della Sicilia, l’Unione Europea:
- Ha destinato 3 miliardi e mezzo di euro, tra il 2014 e il 2020, per lo sviluppo regionale, con focus particolare ai settori delle infrastrutture e dei trasporti. Questi interventi si pongono in linea di continuità con le politiche portate avanti tra il 2007 e il 2013, quando l’UE ha investito circa 4 miliardi di euro per il completamento della Strada degli Scrittori, tra Porto Empedocle e Caltanissetta.
- Interviene per potenziare l’infrastruttura digitale della regione, investendo 174 milioni di euro di fondi strutturali europei per l’estensione della banda ultra larga in Sicilia.
- Tutela agricoltori e cittadini attraverso la politica agricola, che aiuta i primi a produrre cibo sicuro nel rispetto delle risorse naturali e delle comunità rurali del territorio e garantisce ai secondi, attraverso il sistema dei marchi di qualità, la trasparenza sull’origine di prodotti alimentari di eccellenza come l’Arancia rossa di Sicilia IGP.
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Sardegna
La Sardegna è un’isola dalla storia millenaria, con una tradizione mineraria che oggi ha lasciato il posto a un settore turistico in espansione e a un comparto industriale concentrato in alcune aree della regione. La Sardegna ha un PIL pro capite medio attorno al 70% del valore europeo, classificandosi quindi come regione in transizione verso lo sviluppo.
Per l’isola, l’Unione Europea contribuisce:
- Destinando, tramite la politica di coesione, 2,6 miliardi di euro per gli investimenti e lo sviluppo in campo rurale, regionale e sociale, anche con programmi di collaborazione tra le aziende per sviluppare le capacità di innovazione.
- Proteggendo prodotti di qualità dell’agroalimentare sardo, come il Pecorino Sardo DOP e il Fiore Sardo DOP, entrambi garantiti dal marchio di qualità dell’UE, e finanziando campagne di promozione all’export, specialmente verso il Canada e gli Stati Uniti, principale destinazione dell’esportazione di formaggi sardi di qualità.
- Sostenendo il patrimonio culturale della regione e incentivando il turismo non solo balneare, per esempio tramite un cofinanziamento di 1,5 milioni di euro per la creazione di uno spazio espositivo dedicato alla storia culturale dell’isola.
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